mercoledì 23 giugno 2010

Leggere i Fondi del Caffè

Sapere leggere i Fondi del Caffè non è un’arte: è una Disgrazia. Una triste maledetta Disgrazia. Per anni si spera di apprendere questa veggente abilità di predizione del futuro. Sogniamo di poterci capire il mondo, di imparare a leggerlo e –di pari passo- affrontarlo con le ossa robuste. Cazzate. Tutte cazzate.

Non serve a niente Intuire segreti nel grumo di polvere e liquido che sguazza in fondo ad una tazzina leggermente inclinata. Neanche farla decantare un po’ aiuta. E nemmeno stuzzicarla con un cucchiaino.

Tanto –alla fine- ci vogliono sempre i coglioni per Accettare quello che ha da dirti. Non c’è tanto da girarci intorno. Accettare o ricostruire fantasiosamente una verità scomoda, annacquandola. E guardare in faccia la realtà non mi sembra il mestiere più felice di questo mondo. Anzi. Si cerca sempre di fare di tutto per ricamare un sottile filo d’oro sulla vela di un vascello in partenza. Illudendosi –forse- che ammirare i raggi del sole splendenti su quell’oro renderà l’Orizzonte meno cinico. A Lui non importa, non ti guarda in faccia, non avrà pietà di te. Fagociterà quella Nave, come ha fatto con tante altre, come ha fatto con tanti altri.

Quindi a che serve quella straordinaria capacità di leggere i Fondi del Caffè? A niente. Ti schiaffa soltanto nel fango. Ti conficca le dita fra i capelli e con violenza ti affoga in quella melma soffocante. Complica la tua esistenza, strattonandola fra l’inevitabile Verità e la speranza di un tuo eccezionale Errore. Invece no. Chi legge in fondo alla Tazzina non ha il Diritto di sbagliarsi. Non può fermarsi e tutto ad un tratto annullare quella sua tragica eccezionale abilità. Si resta lì, fermi, ad orecchie basse e Si Legge. Senza fiatare. Senza poter fare altrimenti. In silenzio, sottomessi.

Forse l’ammirazione di qualche stolto passante potrà illudere che tutto ciò sia un Talento e non una Disgrazia. Gli applausi e i complimenti danno alla testa, offuscano gli occhi. La Specialità di una diversa umanità non implica certo una Fortuna, quanto –piuttosto- una maledetta Sfiga.

La Realtà –sia chiaro- resta quella che è, sebbene sia sempre il nostro apparato percettivo a filtrarci il nostro essere nel mondo. Prima o poi –comunque- veniamo a scontrarci con le mura di cinta delle nostre possibilità d’azione. Ma –a volte- credo che l’Incoscienza sia una beata virtù. O forse dovrei chiamarla Concretezza, Pragmatismo, o banalmente Semplicità. Quella Semplicità intrisa di Presente che non porta ad andare oltre, cercando ciò che sarà e come sarà. Quella leggerezza data dall’assenza di Ansia, di Complessità, di Complicatezza. Quel camminare su una nuvoletta grigia, senza rendersi conto di quello che passa. Lasciando scorrere tutto.

A volte maledico tutto questo mio costitutivo Pensare. Tutto questo mio Sentire. A volte lo odio proprio.

E ogni volta prendo il Caffè. Provo a non leggere niente. Quasi mai ci riesco.

6 commenti:

  1. Non maledire niente, non saresti Te come Essere Pensante se ogni singola volta non leggessi il tuo amato fondo del caffè. E ogni singola volta provi a sperare, immaginandoti il mondo.

    Ma la Realtà è molto più imprevedibile di quella dentro una tazzina di caffé. E allora è bene provarci a leggerla, ma molto più affascinante viverla... In bocca al lupo mio Amico Lettore! ;)

    RispondiElimina
  2. magari prova a bere un prosecco non lascia fondi e per un pò magari non ci pensi non è la soluzione ma a volte bisogna prendere fiato prima di rimettersi in cammino....

    RispondiElimina
  3. Io dico che la tazzina del caffè la mi pare u pò piccina per contenere tutto il poi..
    E l'ideale della semplicità non è affatto facile, in particolar modo da far capire, ne so qualcosa.

    RispondiElimina
  4. Noto una certa affinità intellettuale ^^

    RispondiElimina
  5. ..E andando nel sole che abbaglia
    sentire con triste meraviglia
    com’è tutta la vita e il suo travaglio
    in questo seguitare una muraglia
    che ha in cima cocci aguzzi di bottiglia...
    E.Montale
    Direi che più o meno ci siamo!=)

    RispondiElimina