lunedì 14 settembre 2009

Mi alzo dal banco -con le ultime fiches rimaste-

Mi alzo dal banco. Raccolgo nella mano destra le ultime poche Fiches rimaste. Mi dirigo ad incassarle (qualcosa pur varranno). Con uno sguardo arreso e fugace abbandono il panno verde: il mazziere sta di nuovo distribuendo le carte, impassibile. Il gioco prosegue: chi ha cash continua a puntare –sempre se le carte dimostrano di valerne la pena-. Io invece no. Io smetto. Io me ne vado. Il Poker ha avuto la meglio.
Ho giocato, scommesso, puntato, rischiato, fallito, vinto un po’. Ma il Banco, Lui ha vinto -quasi tutto-. Qualcosa in mano eppure mi resta. Pochi euro forse, pochi sogni forse. Forse qualche ricordo, forse i segni sulle dita che facevano scorrere le carte con geometrica lentezza. Forse l’esperienza di una lunga serata sul filo del rasoio.
Alla fine non ho perso tutto: lo sguardo agghiacciante dei giocatori, quello lì in mente mi resta. Le loro giocate, quelle le ho almeno capite.
E ritorno a casa mia, fischiettando un monotono motivo, con l’occhio puntato all’imbrunire che ho innanzi.

2 commenti:

  1. non mi finirai davvero così male l'estate?
    Spero sia legittima malinconia e non porca tristezza eh.

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  2. Amaro...No Malinconia, no Tristezza: Amaro...

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