lunedì 21 settembre 2009

I Vigliacchi -o forse Noi-

I Vigliacchi stanno nella merda. Ci stanno e non provano ad uscirne. Semplicemente ci sguazzano, quasi per abitudine.
I Vigliacchi non escono dalla fanghiglia. Non che gli piaccia, sia chiaro: semplicemente son troppo fiacchi per levarsi di lì. Comunque sia alzarsi, scuotersi, levarsi la poltiglia dai vestiti richiede una certa energia. Ci vuole forza, e forza di volontà –mica storie-.
I Vigliacchi non abbandonano quella maledetta palude che li avvolge. Se ne stanno lì, sommersi fino al collo, senza colpo ferire. Non odono le voci di quelli che raccontano di paesaggi meravigliosi o di uomini sapienti. O meglio, le sentono ma non le ascoltano.
I Vigliacchi, quelli non partono mai. Non prendono un aereo per andare a visitare un posto nuovo, non gli interessa. Non cercano un qualche prato assolato su cui dormire, invece della solita scialba gelida steppa.
I Vigliacchi non rischiano. Preferiscono avere un cielo grigiastro sopra la testa, piuttosto che preparare lo zaino e cercare un po’ di solicino. Preferiscono bere il caffè tiepido, piuttosto che rifarselo –o scendere al bar sottocasa-. Preferiscono lagnarsi, piuttosto che rimboccarsi le maniche.
I Vigliacchi non si incazzano per i colpi ricevuti. Stanno zitti e basta. Incassano, in silenzio. Non sbraitano, non gioiscono. Semplicemente incassano. E non fanno niente per reagire al colpo preso. Forse piangono, ma in disparte –senza farsi vedere-.
I Vigliacchi non costruiscono la loro vita. La subiscono. Lasciano agli altri l’onore e l’onere di decidere cosa farne di questi anni. Si rendono schiavi, sudditi. Ingeriscono con mesta rassegnazione le scelte altrui, con strisciante devozione alla loro capacità di scelta. Tutto va bene, tutto è ottimo: anzi, è quasi il migliore dei mondi possibili.
E spesso siamo Noi i Vigliacchi e lentamente moriamo –o semplicemente sono Io-. O forse attendiamo solo una Scossa, una spinta. Non da fuori, non dal mondo, non dalla gente. Una Scossa da dentro. Dal profondo. Più o meno simile a quella che ti porta ad alzarti dal letto e iniziare la giornata (solo un po’ più forte: qui si parla di Vita Vera). L’aiuto a cominciare la strada verso il mondo. L’aiuto ad uscire dalla melma per poi ripulirti. E poi –pulito- Partire. Partire e Cercare. Partire, e Cercare, e Guardare. Partire, e Cercare, e Guardare, e poi –finalmente- Gustare. (Il tutto ad Occhi Chiusi).

1 commento:

  1. Bellissime parole, grazie, le condivido tutte. Potremmo approndirne i concetti, meditarl; grazie chiunque tu sia che hai scritto queste cose, le stesse che vivo io nel profondo.
    Un bacio, a te che lo sento, un vigliacco non sarai mai!

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